Descrizione
“Napoli non c’era; non c’era il rumore, il clangore, non il precipitoso coagulo di colori, non gli dèi, le donne, l’aroma del cibo, il sonno. Eppure l’ipotesi colossale di Napoli agiva”. Con le parole di Giorgio Manganelli entriamo in punta di dita nella città nuova per definizione, viva prima ancora di nascere, dove vale tutto e il suo contrario e la fine coincide con l’inizio. Questo viaggio napoletano ci porterà, senza pigrizia, con curiosità e voglia di passeggiare, ben oltre i suoi confini: da Procida a Resina, con il mare sempre negli occhi. La scopriremo flegrea, vesuviana, tifatina e addirittura “himalayana”, come la definì il futurista Emilio Buccafusca trovandola accogliente quanto un rifugio alpino. Con sguardo forestiero, spirito d’avventura e giochi di prospettiva, qui Napoli è sconfinata, multipla e irriducibile: una palestra eccezionale per imparare (in dialetto significa anche insegnare), pensando alla città come a un bene comune di cui avere cura e al turismo come un altro modo di (salva)guardare la terra.