Descrizione
Le storie più belle di Donatella Ziliotto, la fondatrice della storica collana Gl’Istrici, che ha rivoluzionato la letteratura per ragazzi in Italia.
«La storia di Donatella Ziliotto è la storia recente della letteratura per ragazzi in Italia» – Beatrice Masini
«Un gruppo umano apparentemente fantastico, una nuova etnia nata e formata dalle nuove condizioni esistenziali del nostro tempo» – Pinin Carpi
Bisogna guardare in alto e, davvero, si vedono delle gran belle cose: certe terrazzine fiorite, le punte dei campanili con una scaletta di ferro per andare a lucidare la palla d’oro che sta in cima a un pinnacolo, le ali degli angeli di pietra, l’aerostato pubblicitario che spunta silenzioso dietro a un campanile, i soliti palloncini sfuggiti di mano ai bambini di cui si parla sempre nelle poesie scolastiche, ma che io ho visto sì e no due volte, perché i bambini se li tengono ben stretti. Ma, chissà perché, i bambini preferiscono invece guardare per terra…
Ai margini della città, vicino al fiume, vivono i Selvagnoli. Loro non si nascondono, eppure nessuno li riconosce. Le loro principesse sono tutte belle e paffute, ma loro hanno sentito dire che una vera principessa dev’essere bionda ed esile… Così rapiscono una bimba della città, Perla, e al suo posto mettono Trollina, una delle loro. Ma saranno felici dello scambio? Tutti i bambini prima o poi si sentono piccoli come Pollicino o come Gulliver nel paese dei giganti. Ma prima o poi crescono e si sentono a loro agio fra le cose che un tempo apparivano grandi. E se non accade? Il ragazzo protagonista della seconda storia si accorge che non crescerà oltre e che la sua statura rimarrà per sempre quella che ha adesso. Eppure non si dispera perché scopre, per caso, che esiste un mondo pronto ad accoglierlo, dove può vivere avventure che gli altri non possono nemmeno immaginare… Donatella Ziliotto è sempre stata “dalla parte dei bambini”, che spesso si sentono emarginati come i Selvagnoli o inadeguati come in Io, nano. In entrambi i racconti la loro diversità, però, risulterà essere la loro forza, la loro salvezza. Due piccole grandi storie indimenticabili, accomunate da un unico tema: l’attenzione per il “diverso” e per i più deboli.