Descrizione
«Per me, prendersi la libertà vuol dire appiccare il fuoco. Anche se non abbiamo un’idea precisa della direzione in cui andranno le fiamme, di quello che troveranno sulla loro strada, dei varchi che apriranno, dei corridoi che renderanno impraticabili. la libertà non è una cosa facile o prevedibile. È come il fuoco: una volta che parte, non lo sai mica dove andrà. Non lo sai che cosa verrà polverizzato e cosa resterà, se si alzerà il vento e quel fuoco brucerà quartieri, città, interi Paesi, o se rimarrà un fuoco piccolo, privato – ma non per questo meno gravido di cambi di rotta e conseguenze inimmaginabili.»
Donna, queer, meridionale: tre parole che costruiscono una prigione invisibile fatta di aspettative, di stereotipi e luoghi comuni. Una prigione da cui Francesca Cavallo è riuscita a evadere, guidata da una curiosità audace e dal desiderio bruciante di essere padrona del proprio destino. Cresciuta in un paesino pugliese, figlia di un venditore di auto e di una casalinga, si è ritrovata – in pochi anni – a fondare un’azienda multimilionaria in California e a scrivere un bestseller che ha ispirato le “bambine ribelli” di tutto il mondo. In mezzo, insieme a tanto lavoro e al coraggio delle sue idee, ci sono momenti di disperazione, di rabbia, di solitudine; c’è lo scontro con un mondo del lavoro che fa di tutto per tenere fuori le donne e le minoranze; c’è, soprattutto, la costante spinta a discutere i sistemi esistenti e a mettere al centro della vita i propri valori, i sogni, le speranze, per un rinnovamento individuale ma anche collettivo. La sua storia personalissima non è solo il viaggio di un’artista, di un’imprenditrice e di una donna. È un appello universale e appassionato a non avere paura di uscire dai binari, di oltrepassare i confini, di “dar fuoco alle polveri” per demolire i muri che ci impediscono di realizzarci, per costruirne un mondo più libero.