Descrizione
Il fascismo è la vera e propria ossessione della sinistra. Non ci sono una sola campagna elettorale né un solo momento di dibattito pubblico che restino esenti da questo logoro evergreen. Ogni episodio, non importa se vero, verosimile, presunto, inventato, che possa essere funzionale a infilare a forza una metaforica camicia nera alla destra è immediatamente esaltato e ingigantito a sinistra. Ma quando invece (è accaduto proprio a Capezzone all’università La Sapienza di Roma) sono i collettivi di sinistra a tentare di conculcare con la violenza la libertà di parola altrui, allora scatta il riflesso di minimizzare-attenuare-smorzare. Ogni giorno siamo costretti a liti sul passato, su quel fardello che ci portiamo appresso dalla nascita della Repubblica e non ci accorgiamo di quanto sia pervasiva e pericolosa l’agenda progressista, quella che negli Stati Uniti chiamano woke, con le sue insidie di conformismo, omogeneizzazione, rifiuto della differenza – per paradosso – proprio da parte di chi ama alzare retoricamente la bandiera delle diversità.